36 ed ultima tappa del cammino di Santiago (Cee/Finisterre 18km)
Ed è giunto il giorno dell'ultima tappa,18 chilometri che mi porteranno al faro di finisterre,il KM0.
La fine del mio cammino da pellegrino ma l inizio di un altra avventura.
Il mare è qui,lo senti agitarsi e lo vedi in lontananza,vorresti buttarti dentro ma sai che prima devi compiere fino in fondo il tuo pellegrinaggio per cui cammini per le ultime ore e ti godi ancora per un po' la fatica.
Mi sento bene e sento che è il momento più giusto per chiudere quest'esperienza,potrei andare anche a Muxia che è un altro punto molto importante per i pellegrini ma non mi voglio spingere oltre perché sento che ho preso tutto ciò che questo cammino mi poteva offrire.
Attraverso la spiaggia dove i pellegrini raccoglievano le conchiglie come "prova" del loro pellegrinaggio arrivato sono all oceano atlantico ed eccomi al paese tanto sognato;Finisterre.
Una volta in questo punto si pensava che poi non ci fosse altro,solo oceano,la fine del mondo,ed è per questo che il nome del paese tradotto significa "fine della terra".
Il faro è il punto più importante di tutto il paese e dista 3km dal centro del paese,ogni sera i pellegrini portano a bruciare una cosa importante usata durante il cammino,ed io ho deciso di bruciare il bastone che mi ha aiutato per tutto il cammino,ma lo farò al tramonto.
Arrivo al KM0 nel primo pomeriggio e subito percepisco una sensazione di libertà mai avvertita prima,non perché ho finito di camminare ma perché sento che dopo questa esperienza posso vivere ancor di più questo viaggio in maniera molto più facile rispetto alle aspettative iniziali.
Ho imparato a valorizzare le cose semplici che davo per scontate fino a poco tempo fa e mi sento felice con il minimo,non ho il bisogno di comprare cose materiali e voglio continuare su questa linea di pensiero per tutta la mia vita.
La commozione è tanta sotto il faro,sia per me che per tutti i miei compagni di viaggio con cui ho condiviso tutto il cammino ed a cui voglio un bene incredibile,senza di loro non sarebbe stato lo stesso cammino e prima o poi andrò a trovarli durante questo viaggio,ho fatto questa promessa.
Resto diverso tempo a contemplare il paesaggio,a meditare,a ricordare quanto fatto,a bere birra e fumare qualche sigaretta e si;sono ancora più convinto di ciò che da 46 giorni a questa parte sto facendo cioè vivere alla giornata,non sapendo cosa posso vedere ed incontrare,il fuoco è ancora aumentato e non vedo l'ora di rimettermi a vedere cose nuove e scoprire nuove culture.
Prima però passeró 4giorni a Santiago de Compostela,la mia famiglia viene a trovarmi ed io devo anche lavare bene tutti gli indumenti e rilassarmi per bene.
Soddisfatto da tutto e tutti vado all'alloggio dove finalmente deposito la mia "casa" ambulante e poco prima di pranzare vado a ritirare la mia Finisterriana(l'equivalente della Compostela)che mette nero su bianco il mio tragitto certificandone la percorrenza.
Un ristorantino mi attrae per la foto di un piatto di cui sapevo l'esistenza ma essendo molto difficile da reperire pensavo di non mangiare mai,sto parlando dei Percebes(qui in Galizia si trovano),crostacei molto poco invitanti ma molto buono a mio parere.
Avevo già in programma di farmi il bagno nelle acque dell'oceano atlantico con i miei compagni di cammino ed ho rispettato il patto;una corsa liberatoria e il tuffo nel mare che seppur molto freddo mi ha dato una botta incredibile di energia!!
Sono pronto per l'ultimo rito,il sole sta iniziando ad abbassarsi e l'appuntamento è al faro per godersi il sole sparire nell'oceano,il cielo sta assumendo dei colori caldissimi,il rumoroso silenzio che regna su questa collina soprattutto quando l ultimo lembo di sole viene inghiottito dal mare è il lieto fine di questa fantastica storia,ed il mio bastone in fiamme mette il timbro finale a questa giornata perfetta.
Domani si torna a Santiago de Compostela,in bus.
Pellegrinaggio finito.
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