DAY 194:Ulaan bator🇲🇳
Il ritorno è stato abbastanza traumatizzante.
Smog,gente ovunque,macchina impazzite,clacson che continuano a suonare...cose di cui avevo fatto volentieri a meno.
Salutato e ringraziato l autista per averci fatto arrivare in zone impossibili da toccare in maniera "fai da te",inizio subito a mettermi al lavoro per la questione del visto cinese.
Dunque;la scelta migliore e che io consiglierò per tutto il resto della mia vita è quella di richiedere il visto per la Cina in Italia,o comunque nel proprio stato di residenza,perché si rischia davvero di non ottenere quel cazzo di pezzo di carta.
Io,sono stato obbligato a chiederlo fuori dal territorio di residenza perché purtroppo il visto scade dopo 3 mesi dalla data di rilascio ed io,che sono in viaggio da 6 non avevo altra alternativa che quella di richiederlo in Mongolia,non pensando però di incappare in un odissea.
Perché tutta questa difficoltà??? Ecco quello che ci vuole(ps.regole in continuo cambio per cui è passibile che servano cose diverse o non servano più certi documenti).
-Passaporto valido ancora per 6 mesi e due pagine libere.
-biglietto a/r(io che vado in Tibet ho fatto per l uscita un biglietto falso pagato 5€ dal momento che Tibet e Cina sono in conflitto ed è rischioso dichiarare la volontà di andare in quella regione)
-prenotazioni alberghiere per tutto il soggiorno
-prenotazioni spostamenti interni per tutto il soggiorno
-modulo di 4 fogli compilato perfettamente(chiedono
pure la scuola che hai fatto con numero di telefono e indirizzo!!)
-fototessere
-certificato di validità del passaporto rilasciato dall'ambasciata del proprio stato.
Questo è quanto serve per fare la domanda e non è per nulla scontato che venga accettata.
Io per reperire tutte le info(soprattutto il certificato di validità del passaporto) ho impiegato diverso giorni,compromettendo anche un tour che potevo fare ma che ho dovuto rifiutare per sbrigare tutta la burocrazia per un ambasciata che non è nemmeno aperta da lunedì a venerdì;ma solo 3 giorni per 2 ore al giorno.
Ora sono in attesa di del rilascio del visto,i documenti sono stati accettati,ma la modalità in cui sono entrato in ambasciata é dir poco incredibile dal momento che accettavano solo un numero limitato di persone.
Sono entrato esibendo un numero falso e fingendomi di avere un appuntamento(non è la prima volta).
Una volta accettate le pratiche bisogna pagare presso una banca che verrà comunicata dall impiegata un bollettino con le tasse consolari e riportare poi la ricevuta all ambasciata.
Finito(si spera)tutto questo casino ho passato la cena con i miei compagni di tour in un ristorante cinese a dir poco particolare.
Oltre a presentare nel menù pietanze stranissime(pene di toro,cuore di toro ecc..) quello che mi lascia di sasso è la modalità si servizio.
Praticamente ogni tavolo ha la propria piastra su cui TU cucini quello che ordini,come i noodles,le verdure,ravioli e nel mio caso il pene del toro che non avendo idea di come possa essere cucinato lo butto nell acqua e lo faccio bollire più che posso.
Il momento dell assaggio,ripreso da Audrey,la ragazza irlandese del tour dei Gobi è a dir poco tragico.
La voglia di assaggiare quel cibo strano e orrendo a fatto in modo che lo mangiassi tutto in sol boccone,non curante del fatto che era fino a due secondi prima nell acqua bollente.
Disgustato dal sapore e dalla consistenza ho un conato di vomito che però riesco a gestire con una certa scioltezza ed a mangiare tutto il pene di toro che mi ha bruciato mezza bocca. Consiglio solo un assaggio.
Successivamente ho provato altre 4 pezzi,ma ahimè non sono riuscito a finire la porzione. Tornati in ostello ci salutiamo. Le nostre strade domani si divideranno.un ringraziamento speciale ai ragazzi che hanno condiviso con me l esperienza nel deserto,anche grazie a loro avrò ricordi così belli della Mongolia.
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