DAY 243: Sikha🇳🇵
12 tappa circuito Annapurna: Tatopani-Sikha 10km
Lascio le calde acque di Tatopani e saluto anche il mio amico cinese Steven che per 6 giorni oltre a farmi compagnia lungo il trekking,mi ha anche fatto ridere come non mai per le sue particolari pose nelle foto.
Il suo periodo di ferie è giunto al termine e dopo pokhara(famosa città nepalese sul lago) ritornerà a Chengdu per lavorare.
Il sottoscritto invece continuerà a camminare per poco meno di una settimana lungo l Himalaya per poi raggiungere come meta finale proprio Pokhara.
Contrariamente a quanto pensavo,la mia guida mi avverte che oggi e domani le tappe saranno in salita e molto dure,inserendole tra le più difficili di tutto il trekking.
Iniziamo così a camminare seguendo il letto del fiume,incontrando bambini diretti a scuola e vestiti tutti in maniera impeccabile,con divise lavate e stirate in maniera sorprendente.
Tutti mi salutano con un grosso sorriso e con un amichevole "namastè",ma soprattutto tutti sono incuriositi dal cappello tibetano che indosso ormai dal quarto giorno di trekking.
Effettivamente è vistoso ed il fatto che sia si di volpe per i locali desta un interesse particolare,ma non pensavo che il 90% delle persone si girasse/guardasse/toccasse e mi facesse complimenti per il mio copricapo.
A quanto pare qui berretto del genere non si vedono ed io sono molto contento di poter far vedere il mio oggetto a chi è interessato.
Il sentiero verso Sikha è molto duro,con infinite scalinate che però essendo nella foresta non sono quasi mai beccate dal sole.
Qualche stop lungo la strada per cercare di riprendere fiato aiutano molto così come il formaggio di yak che a 3/4 di percorso mi compro da un casaro per ricaricare le batterie.
10km di percorso sulla carta possono sembrare pochi,ma se sono in salita e per di più a scale sono micidiali,ecco perché la sosta si oggi è a Sikha,piccolo villaggio composto da pochissime case.
Inutile dire che nel villaggio non c è nulla,ma la bella veduta che si ha dal balcone dell'alloggio mi fa apprezzare questo posto che di primo acchito non mi sembrava granché.
Spendo il pomeriggio a lavare alcuni indumenti sporchi ed a parlare con il gentile proprietario della guest house che mi spiega quanto sia bella la vita qui per via della qualità dell'aria ecc.. ma al tempo stesso difficile,soprattutto per le sue giovani figlie che vorrebbero poter vivere con uno stile più occidentale,cosa che posso benissimo capire,sopratutto se si vive in villaggi di 40/50 persone.
Mi piacerebbe poter vivere alcuni mesi della mia vita per capire più profondamente cosa si prova a vivere isolati da tutto e tutti.
I miei pensieri vengono però interrotti dall'arrivo di alcuni trekkers,tra cui un italiano,il primo incontrato da quando sono in Nepal.
Insieme a lui ci sono un ragazzo di Israele ed un signore di cui non riesco a capire la nazionalità,e mentre quest'ultimi si mettono a giocare a carte io inizio a socializzare con Luigi,il ragazzo romano.
Ceniamo insieme e parliamo delle nostre impressioni sul trekking e non solo.
Scopro che il mio connazionale si è preso un anno sabbatico dal lavoro e in questo lasso di tempo vuole viaggiare il più possibile alternandolo con un possibile lavoro di qualche mese in Australia,cosa che onestamente sto pensando di fare anche io dal momento che sembra che trovare qualche lavoretto sia abbastanza facile.
Due ore di conversazione molto piacevole che terminano con una bella canna di marijuana che il ragazzo israeliano ci offre gentilmente.
Prima di andare a letto,mi fermo ad osservare la luna piena,una grande e bellissima luna piena.
Peccato che la mia fotocamera sia in mano di qualche cinese altrimenti avrei scattato davvero delle belle foto.
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